Comunicazione efficace al paziente:

strategie vincenti per migliorare il proprio business.

Titolo

Comunicazione efficace al paziente: strategie vincenti per migliorare il proprio business.

Date

22 marzo 2019
12 aprile 2019 

Luogo

Crowne Plaza Padova - Via Po, 197 - 35135 Padova

Partecipanti

N. 12 partecipanti max 

Relatore

Dott. Maurizio Morini
Riccardo Lucietti 

Info e iscrizioni

Rachele Scandroglio
Tel. +39 02 3932 8369
Email: events.it@straumann.com

Testimonianza Dott. Mario Montanari

La mia è una realtà simile a quella di molti colleghi. Con me collaborano a turno due dottoresse che si occupano di conservativa ed endodonzia, due igienisti dentali e quattro assistenti tutte part time e di cui due prettamente addette alla segreteria. Una realtà quindi, anche se non di grandi dimensioni, comunque complessa sotto moltissimi aspetti: organizzativi, relazionali, di competenze professionali, rapporto con i pazienti gestito da più operatori, rapporti tra e con i collaboratori, programmazione etc. Lo studio festeggia quest’anno i 25 anni di attività e chiaramente negli anni si è sviluppato, più o meno consciamente, un modello ormai radicato fatto di consuetudini, convinzioni, routine, senza necessariamente distinguere tra aspetti positivi e negativi. Spesso si preferisce adeguarsi a situazioni che magari non soddisfano pienamente o creano tensioni e difficoltà piuttosto che rimetterci in gioco, guardare al nostro lavoro, a chi collabora con noi, ai pazienti secondo nuove prospettive, immaginare cambiamenti. Rimane una sensazione di generica insoddisfazione ma cullati e rassicurati dall’abitudine. Il corso del dott. Morini è stato capace di rompere questa sorta di equilibrio ingannevole che da anni ormai vivevo quasi passivamente e con crescente ansia e frustrazione e mi ha dato lo slancio, le motivazioni e non ultimi il metodo e i mezzi per analizzare la nostra realtà, mettere a fuoco le aree critiche e iniziare un processo di revisione e riorganizzazione a vari livelli, quello che abbiamo chiamato “Riprendiamo possesso del nostro presente e del nostro futuro”. Il messaggio del corso è estremamente ampio: approfondisce l’arte, il piacere, la forza della comunicazione, l’importanza di fare domande, insegna ad interfacciarsi efficacemente con gli altri, ad affrontare situazioni e rapporti potenzialmente conflittuali , a concepire e condividere un obiettivo, invita a riflettere sulla propria realtà professionale e personale e ad immaginare un futuro concreto, aiuta ad affrontare il difficile ruolo di leader, a creare un team affiatato ed efficiente, a valorizzare le sue risorse e molto altro ancora. Ho potuto riscontrare partecipazione, interesse ed entusiasmo anche da parte di tutti i compagni di corso, non solo colleghi ma anche segretarie, ognuno con la propria realtà in parte simile a mille altre, in parte assolutamente unica. L’approccio del relatore è infatti mirato a favorire e stimolare un confronto continuo tra in partecipanti, ricreando situazioni reali che avvengono nel quotidiano e in cui ognuno è incentivato a condividere le proprie problematiche, portare la propria esperienza e cimentarsi nell’applicazione pratica degli insegnamenti trasmessi attraverso il role playing. Durante le due giornate del corso base e le successive due del corso avanzato, utilizzando questo approccio, ci siamo calati in un’ampia serie di contesti relazionali, spesso assai complessi da affrontare nel modo corretto, che rispecchiano fedelmente realtà insite nella nostra professione: la lamentela di un paziente, la gestione di un recupero crediti, la presentazione di un piano di trattamento e di un preventivo, la necessità di un rimprovero nei confronti di un’assistente, portare un collaboratore a condividere i nostri valori, saper delegare etc. Già dopo il primo incontro ho iniziato ad introdurre in studio, dopo aver focalizzato specifiche situazioni critiche, il role playing come mezzo di allenamento ed apprendimento, con esiti estremamente positivi nonostante le iniziali perplessità, inevitabili imbarazzi e frequenti scene comiche. Tutto il team si è sentito progressivamente coinvolto e abbiamo imparato ad affrontare con maggiore sicurezza, consapevolezza ed efficacia tante situazioni che in passato avevamo più volte cercato di gestire senza risultati soddisfacenti. Un altro elemento che ho derivato dal corso e che mi ha particolarmente colpito pensando alla mia realtà professionale, e non solo, è la cosiddetta matrice di Eisenhower, attraverso la quale è possibile suddividere le nostre priorità secondo criteri di importanza e di urgenza. Mi ha aiutato a riflettere e capire quante situazioni, fonte di ansia e insoddisfazione, apparentemente urgenti ed importanti, in realtà non lo sono o lo diventano solo perché non abbiamo adeguatamente pianificato ed organizzato il nostro lavoro, i nostri rapporti, chiarito le nostre regole. Gli innumerevoli input ricevuti dal corso e la loro importante ed immediata valenza pratica mi hanno stimolato ad organizzare due serate con tutto il team durante le quali oltre a condividere e discutere i concetti principali, abbiamo identificato le nostre aree critiche partendo proprio dalla matrice di Eisenhower e deciso una programmazione di interventi nel breve e medio termine allo scopo di ridurre al massimo le situazioni di stress, di inefficienza, di scarsa chiarezza ad ogni livello. L’impegno è andato ovviamente ben oltre i due incontri e ha comportato frequenti “compiti per casa” ed un fitto scambio di mail. E’ stato un lavoro di squadra che ci ha comunque aiutato ad essere squadra ed ha portato effetti positivi immediati. Non abbiamo ancora completato il nostro progetto, rimane ancora molto da fare per realizzare lo studio che sogniamo, ma molto è stato fatto. Esempi? Abbiamo condiviso e chiarito le regole fondamentali dello studio e definito i casi in cui riteniamo giusto applicare un margine di flessibilità e quelli in cui è invece necessario essere categorici: ora è più facile dire “no” ad un paziente e dirlo nel modo corretto. Abbiamo informatizzato il magazzino ed eliminato il problema di “chi ordina cosa? quanto? quando?” per poi comunque trovarci senza un determinato materiale nel momento meno opportuno. Abbiamo nominato dei responsabili per ogni settore. Abbiamo finalmente completato il sito internet. Abbiamo dopo anni ripreso in mano tutti gli spazi dello studio, fatto un inventario, redistribuiti e riorganizzati materiali e strumentario e soprattutto eliminato tutto ciò che non serviva. Abbiamo fatto un elenco preciso dei dati che vogliamo monitorare e iniziato a raccoglierli costantemente. Abbiamo imparato ad affrontare con maggiore autorevolezza alcuni argomenti o situazioni scomode con i pazienti, come il ritardo o il mancato appuntamento. Molto altro ancora. Non so se i pazienti si siano già accorti dei cambiamenti, ma sicuramente noi li stiamo vivendo direttamente giorno per giorno e lavoriamo molto meglio, con maggiore soddisfazione e maggiore serenità nel team.